Quinto appuntamento di #MusicaCortese 2021 all’interno dell’ iconica Basilica di Aquileia; guida d’eccezione di questa serata sarà Andrea Bellavite, il quale ci condurrà alla scoperta degli affreschi della cripta situata accanto l’altare maggiore, alternandosi con i canti della Schola Aquileiensis.

– Ore 20.00: Visita contingentata agli affreschi della Cripta, a cura di Andrea Bellavite

– Ore 21.00: Visita “sonorizzata” agli affreschi della Cripta con Andrea Bellavite e la Schola Aquileiensis

– Evento realizzato in collaborazione con la Fondazione So.Co.Ba

Ingresso libero con prenotazione mediante nominativo all’indirizzo: dramsamcgma@gmail.com

o direttamente dalla pagina dell’edizione 2021 sul sito www.dramsam.org

Musica Cortese 2021 I Fabulae Crucis et Sepulchri

FABULÆ CRUCIS ET SEPULCHRI

Un rito lontano nel tempo, nato per cercare di penetrare il divino arcano della Resurrezione: nella notte della Grande Veglia il patriarca si porta fuori dalla Basilica di Aquileia e, al canto dell’antifona Cum rex gloriæ, percuote per tre volte con il pastorale l’imponente portale, che si spalanca sotto i colpi sacri a ricordare Cristo che svelle l’ingresso degli Inferi. È solo una tappa del grande affresco vivente che dal X secolo si è ripetuto per centinaia d’anni e che ha continuato – in modi e forme vari ma sempre fedeli ai dogmi – a restituire in forma drammatizzata il grande miracolo della morte e resurrezione di Nostro Signore. Durante la Settimana santa sono davvero molti gli episodi che si offrono a un’interpretazione scenica, con una multimedialità ante litteram che, se parte da un’origine simbolica, giunge però in breve a uno scopo didascalico e pedagogico: il Planctus Mariæ (nel Venerdì Santo), la Adoratio, Depositio et Elevatio Crucis (tra il Venerdì e il Sabato Santo), la Visitatio sepulchri con il Quem quæritis (Domenica di Pasqua)… Prende vita così il dramma sacro, che nelle terre patriarcali si sviluppa e si approfondisce esibendo attributi singolari, indici di una teologia caratteristica. Infatti su diversi codici locali sono registrate in rubrica, con profusione di particolari, tutte le indicazioni sceniche relative ai movimenti di ogni chierico-attore all’interno di questa grande rappresentazione, che si diffonde attraverso tutti gli spazi dell’area sacra. L’evoluzione verso una religione ‘affettiva’, dove il simbolo si sposta dalla nuda Croce al corpo del Crocifisso per risultare più coinvolgente e capace di muovere emozioni, porta attorno al XIII sec. alla nascita dei Crocifissi dalle braccia mobili: snodati all’articolazione delle spalle (ma spesso anche altrove, utilizzabili così anche come Pietas), durante i riti della Depositio et Elevatio Crucis venivano realmente staccati dalla Croce, ripiegati e deposti nel sepolcro, per poi compiere l’operazione inversa il giorno di Pasqua. In Friuli sono documentati e superstiti numerosi esemplari, anche molto antichi; unitamente alle “indicazioni di regia” dei codici aquileiesi, e alla quantità e alla testimoniata persistenza nel tempo e in loco dei drammi sacri, sono vestigia della religiosità unica e profonda del Patriarcato. Grazie alla narrazione e ai canti antichi, Fabulæ crucis et sepulchri ricostruisce in forma aliturgica la suggestione e il fascino di una sacra rappresentazione germogliata dal più grande mistero del Cristianesimo.

Andrea Bellavite: Voce narrante

SCHOLA AQUILEIENSIS:

Claudio ZINUTTI (direttore), Lelio DONÀ, Roberto FRISANO, Luca LAUREATI, Andrea PASSERELLI, Nicola PATAT, Pio PRADOLIN, Stefano STEFANUTTI